Dott.Alberto Galeazzi

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giovedì 25 aprile 2024

 

Dott. Alberto Galeazzi

Medico Chirurgo
Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica

Faq - Domande frequenti

1. Si devono eseguire analisi prima di un intervento di chirurgia estetica?

2. Quali sono le analisi da eseguire prima dell'intervento?

3. Quando si devono eseguire le analisi?

4. Cos'è il “Consenso informato”?

5. Chi esegue l'anestesia?

6. Meglio l'anestesia locale o quella generale?

7. A cosa servono le fotografie prima dell'intervento?

8. Perché si parla di ritocchi correttivi dopo l'intervento?

9. Parliamo di cicatrici…

10. Quando si paga l'intervento?

11. Gli interventi di chirurgia estetica possono essere mutuabili?

12. Come si sceglie un buon chirurgo?

13. Quali sono i consigli per prepararsi all'intervento?

14. Cosa si deve fare la mattina dell'intervento?

15. Come ci si sente al risveglio subito dopo l'intervento?

16. Cosa fare una volta ritornati a casa dopo l'intervento?


1. Si devono eseguire analisi prima di un intervento di chirurgia estetica?

Si, le analisi preoperatorie e l'autorizzazione all'intervento, “Consenso Informato”, sono atti obbligatori per tutti gli interventi e rivestono un valore sia medico che legale.
Questi accertamenti diagnostici, consentono di dare maggior tranquillità al paziente che li deve subire e al chirurgo che li deve eseguire, indipendentemente dal fatto che possa trattarsi di piccoli interventi ambulatoriali o di interventi più importanti in anestesia generale.

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2. Quali sono le analisi da eseguire prima dell'intervento?

In individui sani, le analisi cliniche di routine necessarie per un intervento di chirurgia estetica sono:
 ▪ esami del sangue: emocromo e piastrine, glicemia, azotemia, creatinina, P.T e P.T.T, gruppo sanguigno, sodio e potassio, enzimi epatici, colinesterasi, pseudocolinesterasi, elettroforesi proteica, esame completo delle urine;
 ▪ elettrocardiogramma (ECG);
 ▪ radiografia del torace, in presenza di specifiche patologie, nel caso di fumatori o persone anziane.
Secondo il tipo d'intervento da eseguire, potrebbe rendersi necessario effettuare ulteriori accertamenti diagnostici.

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3. Quando si devono eseguire le analisi?

Le analisi preoperatorie devono essere eseguite qualche giorno prima dell'intervento, al mattino a digiuno presso un qualsiasi laboratorio di analisi ed hanno una validità da 1 a 3 mesi.

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4. Cos'è il “Consenso informato”?

Qualsiasi procedura chirurgica, per quanto piccola possa essere, comporta sempre la non prevedibile possibilità d'insorgenza di complicazioni generali, il cui tipo e gravita sono anch'esse non prevedibili.
Il paziente deve essere quindi informato dal medico circa i rischi connessi all'intervento chirurgico, all'anestesia e alle procedure diagnostiche.
Prima dell'operazione si chiede al paziente di firmare il “Consenso Informato”, che è controfirmato dal chirurgo, dove sono descritte tutte le informazioni che riguardano l'intervento: modalità, anestesia, tecnica utilizzata, convalescenza, rischi e possibili complicanze.

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5. Chi esegue l'anestesia?

Il medico anestesista, dopo aver valutato lo stato di salute generale del paziente e visionato gli esami clinici preoperatori, esegue l'anestesia. Sotto la sua sorveglianza e responsabilità, avviene la fase del risveglio e di ritorno alla normalità.
L'anestesia moderna consente di eseguire gli interventi in sicurezza e  permette di solito al paziente, una volta eseguito l'intervento, di essere dimesso in giornata e di ritornare a casa in condizione di assoluta tranquillità.

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6. Meglio l'anestesia locale o quella generale?

La scelta del tipo di anestesia è in funzione del tipo di intervento e delle condizioni di ansietà del paziente.
In alcuni casi è più utile l'anestesia locale, come ad esempio nelle liposuzioni minori o nella blefaroplastica superiore, per permettere al paziente di assecondare con i movimenti il lavoro del chirurgo che può così eseguire l'intervento con maggior precisione, mentre in altri casi è più opportuno che il paziente sia completamente sedato.

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7. A cosa servono le fotografie prima dell'intervento?

Le fotografie, in chirurgia estetica, rappresentano un indispensabile elemento diagnostico. Sono eseguite prima e dopo l'intervento e sono allegate, quale documentazione clinica, al fascicolo personale del paziente.
Le fotografie possono essere utilizzate dal chirurgo per discutere l'intervento con i pazienti e/o possono essere utilizzate a scopo scientifico con assoluta garanzia dell'anonimato.
Le fotografie di casi analoghi non sono una garanzia di risultato, ma se è richiesto, il medico può mostrare il risultato di interventi da lui eseguiti su casi analoghi, naturalmente nel pieno rispetto del segreto professionale e con assoluta garanzia dell'anonimato dei pazienti fotografati, sempre che i pazienti stessi abbiano dato il proprio consenso scritto, così come previsto dalla legge sulla privacy.

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8. Perché si parla di ritocchi correttivi dopo l'intervento?

In chirurgia estetica il "ritocco" rappresenta un normale momento di rifinitura del risultato. Non è sempre possibile prevedere con assoluta precisione il risultato finale ed a volte può succedere di dover fare un piccolo intervento correttivo a distanza di tempo, non per modificare l'intervento originale ma per normalizzare quelle piccole irregolarità dovute a fattori esterni, quale ad esempio una cattiva guarigione delle cicatrici.

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9. Parliamo di cicatrici…

Ogni intervento chirurgico ha come esito la presenza di una o più cicatrici.
La cicatrizzazione è un fenomeno biologicamente complesso che si realizza attraverso diverse fasi e prima di poter osservare l'aspetto definitivo, si deve aspettare il tempo utile per la stabilizzazione della cicatrice.
Il chirurgo utilizzerà tutte le tecniche volte ad ottenere una buona cicatrice, sottile e situata allo stesso livello della cute circostante, ma esistono fattori che possono modificare il normale processo di cicatrizzazione (carenza di proteine, anomalie della vascolarizzazione, uso di farmaci, fumo di sigaretta) ed esistono forme di cicatrizzazione patologica, sulla base di una predisposizione individuale, che possono determinare la formazione di una cicatrice ipertrofica o di una cicatrice cheloidea.
Qualora si verificasse l'insorgenza di una inestetica cicatrice, sarà sempre possibile ottenere dei miglioramenti mediante terapia medica o chirurgica.

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10. Quando si paga l'intervento?

La consuetudine vuole che il pagamento dell'intervento sia effettuato anticipatamente perché, oltre al chirurgo, si deve disporre il pagamento della clinica, del medico anestesista e dei vari operatori sanitari coinvolti nell'intervento.
In alcuni casi, è possibile prendere accordi diversi direttamente con il chirurgo, oppure richiedere un finanziamento che rappresenta un comodo sistema di pagamento rateale rapido e senza inconvenienti.

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11. Gli interventi di chirurgia estetica possono essere mutuabili?

Gli interventi di chirurgia estetica, non essendo legati a patologia, non sono supportati dal Sistema Sanitario Nazionale.
Il ricorso al Sistema Sanitario Nazionale può essere giustificato solo in particolari condizioni cliniche, come ad esempio nel caso della deviazione del setto congenito o post traumatico.

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12. Come si sceglie un buon chirurgo?

Un buon chirurgo deve rispondere in modo esauriente e comprensibile alle vostre domande, deve fugare i vostri dubbi, discutere con voi delle vostre aspettative e nel caso non siano realistiche, indurvi a desistere dal perseguirle,
Un buon chirurgo vi deve infondere fiducia e tranquillità e al tempo stesso deve dimostrarsi disponibile a rispondere alle vostre domande sulla propria qualificazione professionale, sulla propria esperienze e sulle proprie tariffe professionali.
Prestare attenzione ai medici che non rispondono o che eludono le vostre domande, che hanno comportamenti da prima donna, d'impazienza o di arroganza gratuita ed a medici che esercitano pressioni eccessive sulla vostra decisione o che vi inducono a sottoporvi a trattamenti non necessari.
La chirurgia estetica richiede una buona preparazione di chirurgia generale e di chirurgia ricostruttiva oltre ad una visione intuitiva, artistica e psicologica del problema, quindi valutate con attenzione i medici provenienti da altre specialità e che non esercitano la chirurgia estetica in modo prioritario.

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13. Quali sono i consigli per prepararsi all'intervento?

La sera prima dell'intervento è consigliabile fare una cena leggera evitando le sostanze eccitanti come alcool, caffè, vino e fumo.
Un bagno caldo, oltre ad essere garanzia d'igiene, aiuterà a riposare meglio.
E' possibile bere acqua fino a 6 ore prima dell'intervento ma per evitare la presenza di cibo nello stomaco, che potrebbe alterare la corretta conduzione dell'anestesia, non si deve assolutamente ingerire cibi solidi nelle 8 ore precedenti l'intervento.

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14. Cosa si deve fare la mattina dell'intervento?

La mattina dell'intervento è consigliabile farsi accompagnare alla clinica da una persona di fiducia adulta e responsabile, che possa guidare la macchina al posto vostro, che possa infondervi fiducia e tranquillità e che possa avere cura di voi per le minime esigenze.
Gli interventi di chirurgia estetica richiedono una pelle perfettamente pulita, quindi, la mattina dell'intervento evitare di truccarsi e di mettere smalto per unghie.
Si consiglia di indossare abiti comodi, possibilmente aperti davanti e non accollati e indossare scarpe basse e non allacciate.
Non preoccupatevi di come vestirvi per la sala operatoria perché vi sarà consegnato l'abbigliamento adeguato dalla clinica. Si consiglia di riferire sempre all'anestesista ogni possibile cambiamento del vostro stato di salute rispetto al normale e qualunque episodio che, secondo voi, può avere influenza sull'anestesia.

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15. Come ci si sente al risveglio subito dopo l'intervento?

Oggi, grazie alle migliori tecniche anestesiologiche, il risveglio avviene in tutta tranquillità e, soprattutto, quasi senza dolore.
Nella fase di risveglio può capitare di avere per qualche minuto uno stato di confusione che passerà rapidamente. Quando avrete recuperato completamente le vostre funzioni, potrete alzarvi e farvi riaccompagnare a casa vostra in condizione di assoluta tranquillità.

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16. Cosa fare una volta ritornati a casa dopo l'intervento?

Una volta a casa oltre alla stanchezza è possibile che abbiate sete: il senso di sete è normale e potrete bere acqua o the senza esagerare, evitando però nella maniera più assoluta di bere alcolici.
Ricordate che il sonno è la terapia migliore nelle prime ore dopo l'intervento, quindi una volta ritornati a casa, dovrete evitare di sottoporvi a qualsiasi tipo di stress, evitare di affaticarvi ed evitare nel modo più assoluto qualsiasi sforzo fisico.
Sino alla mattina successiva, è consigliabile rimanere in compagnia di persone che possano prendersi cura di voi.

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